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26.10.2024

Vino novello o vino nuovo?

Il mondo del vino è ricco di sfumature e tradizioni, e spesso termini come "vino novello" e "vino nuovo" vengono confusi tra loro, sebbene abbiano significati distinti.

Entrambi indicano un vino giovane, ma le loro caratteristiche e il modo in cui vengono prodotti li rendono unici.

Il vino novello è famoso per la sua freschezza e leggerezza, grazie a una tecnica particolare chiamata "macerazione carbonica".

In questo processo, i grappoli d'uva interi vengono posti in un serbatoio chiuso, saturato di anidride carbonica.

In queste condizioni, la fermentazione avviene all'interno degli acini stessi, senza contatto con l'ossigeno, trasformando gli zuccheri in alcol e creando aromi freschi e fruttati.

Questo metodo rende il vino novello particolarmente morbido e facile da bere, perfetto per essere consumato subito dopo la vendemmia e ideale per chi desidera un assaggio immediato dell'ultima annata.

Dall'altra parte, il vino nuovo è un termine generico per il vino giovane prodotto nell'ultima stagione, senza però implicare una tecnica di produzione specifica come la macerazione carbonica.

Il vino nuovo non è pensato necessariamente per essere consumato subito e può maturare con il tempo, sviluppando aromi più complessi.

Alcuni vini nuovi vengono lasciati invecchiare per esprimere al meglio il loro potenziale, mentre altri sono destinati a essere bevuti freschi, permettendo di cogliere la purezza e la vitalità del frutto appena raccolto.

In sintesi, vino novello e vino nuovo rappresentano due interpretazioni del vino giovane: il primo è pensato per la convivialità immediata, mentre il secondo lascia spazio a una maggiore evoluzione.

Entrambi sono un invito a scoprire e apprezzare il fascino del vino nella sua forma più genuina, ognuno a modo suo.

Articolo a cura di Alberto Bresesti per www.bkn.digital, società informatica svizzera.

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