01.11.2024
Vendemmia 2024 per i vini vodesi
La vendemmia di quest'anno, definita da molti come "magnificamente complicata", ha rappresentato il culmine di un'annata segnata da condizioni climatiche sfavorevoli e da sfide tecniche per i viticoltori del Cantone Vaud.
Nonostante la quantità di uva raccolta sia inferiore rispetto a quella degli ultimi due anni, la qualità si preannuncia eccellente e sarà in grado di soddisfare le richieste del mercato.
Dopo due annate secche e calde, il 2024 ha visto piogge abbondanti e temperature nella media.
Le precipitazioni, vicine a livelli record, hanno favorito lo sviluppo della peronospora, una malattia fungina che può compromettere seriamente le viti.
La pioggia, poi, ha complicato le operazioni di vendemmia, costringendo i produttori a sospendere la raccolta per attendere che le uve si asciugassero.
Ma, nonostante le difficoltà, il risultato in cantina è promettente.
Il periodo cruciale per garantire la qualità dell'uva è costituito dai 100 giorni successivi alla fioritura, durante i quali il clima è rimasto relativamente stabile.
Le piogge più intense sono arrivate solo in seguito, senza influire negativamente sui livelli di zucchero e sull'equilibrio aromatico delle uve.
Lo chasselas, vitigno simbolo della regione, ha raggiunto gli standard minimi per essere classificato tra i Grands Crus, mentre i pinot neri, più sensibili alle malattie fungine e alle condizioni di umidità, hanno comunque mostrato livelli qualitativi eccellenti grazie alla gestione attenta dei viticoltori.
La quantità, tuttavia, è inferiore alle attese, con previsioni che indicano un raccolto sotto i contingenti degli anni scorsi.
Il 2024, quindi, non sarà ricordato come un annus horribilis, bensì come un'annata complessa, che ha saputo mettere in luce la resilienza dei viticoltori vodesi e la straordinaria ricchezza dei vini della regione.
Una sfida vinta, pronta a regalare vini di grande carattere e qualità.
Articolo a cura di Alberto Bresesti per www.bkn.digital, Web Media Agency svizzera.