19.11.2024
Agricoltura con alti e bassi nel 2024
Nel 2024 l'agricoltura svizzera ha vissuto un anno di contrasti: il valore aggiunto lordo è stimato a 4,6 miliardi di franchi, in aumento del 3,4% rispetto al 2023, con la produzione complessiva che segna un calo dello 0,4%.
Eventi climatici estremi hanno penalizzato alcuni settori, mentre altri hanno mostrato segnali di ripresa.
Le piogge frequenti e le brevi siccità hanno ridotto il valore della produzione vegetale del 5%.
I cereali hanno registrato un calo del 23,2%, segnando il peggior raccolto dal 1970, mentre la produzione frutticola è cresciuta del 20,1%, superando la media degli ultimi cinque anni.
Anche le barbabietole da zucchero hanno mostrato un incremento del 9,9% grazie all'aumento delle superfici coltivate e dei prezzi.
Nel comparto animale, il mercato suinicolo ha registrato un netto recupero (+23,1%), sostenuto da un rialzo dei prezzi.
L'avicoltura è cresciuta ulteriormente, mentre il settore lattiero ha subito una lieve contrazione (-1,6%) per via del calo del prezzo del latte.
La produzione bovina si è mantenuta stabile, ma i prezzi dei vitelli sono scesi del 6%.
I costi di produzione sono diminuiti dell'1,6%, trainati principalmente dalla riduzione delle spese per foraggi e carburanti.
Tuttavia, non tutti gli aspetti hanno seguito questa tendenza: i prezzi dell'elettricità hanno continuato a salire, rappresentando una sfida per le aziende agricole.
Parallelamente, i salari agricoli hanno beneficiato di un incremento del 2,2%, riflettendo una maggiore attenzione alla remunerazione dei lavoratori.
I contributi pubblici, pari a 3 miliardi di franchi, restano una componente essenziale, coprendo il 20% delle risorse totali.
Il reddito netto agricolo, stimato a 2,9 miliardi di franchi, è cresciuto del 5,4% rispetto al 2023, pur restando sotto la media degli ultimi cinque anni.
Nonostante le difficoltà, il settore continua a rappresentare una colonna portante dell'economia svizzera, adattandosi con determinazione alle sfide del futuro.
Articolo a cura di Alberto Bresesti per www.bkn.digital, Web Media Agency svizzera.