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24.12.2024

Sicurezza e qualità della carne di selvaggina

In autunno, i piatti a base di selvaggina sono tra i più apprezzati; questo alimento, spesso proveniente da Paesi esteri, richiede particolare attenzione per garantirne la sicurezza microbiologica, influenzata da fattori come caccia, trasporto e trattamento.

Come altre tipologie di carne, anche questa può essere contaminata da batteri patogeni quali Salmonella o Escherichia coli produttori di tossina Shiga (STEC).

Tali rischi possono essere eliminati attraverso una cottura adeguata.

Particolare attenzione richiede la carne di cinghiale, che talvolta presenta livelli elevati di radioattività dovuti al consumo di funghi contaminati.

Nel 2024, il Laboratorio cantonale ha analizzato 25 campioni di selvaggina provenienti dall'estero, raccolti presso 12 aziende locali.

Le analisi hanno evidenziato che i prodotti stagionati pronti al consumo rispettavano pienamente gli standard di sicurezza.

Anche le carni fresche hanno dimostrato una buona igiene di lavorazione, senza tracce di Salmonella.

Le analisi microbiologiche hanno tuttavia rilevato risultati più complessi per quanto riguarda i batteri STEC.

Questi sono stati riscontrati nel 43% dei campioni, con un caso particolare: una bistecca di cervo contaminata da un ceppo pericoloso, che ha portato al ritiro della partita dal mercato.

Tutti i campioni analizzati rispettavano i limiti di radioattività.

Questi risultati confermano l'elevato standard qualitativo della selvaggina disponibile sul mercato.

È tuttavia essenziale seguire le indicazioni d'uso riportate in etichetta e maneggiare gli ingredienti crudi con attenzione per evitare contaminazioni incrociate.

Articolo a cura di Alberto Bresesti per www.bkn.digital, Web Media Agency svizzera.

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