03.12.2024
Bentonite, il segreto della limpidezza del vino
Nel bicchiere, il vino si presenta come un piccolo universo di colori e di profumi, ma dietro la sua trasparenza c'è spesso il lavoro silenzioso della bentonite, un'argilla naturale che i produttori di vino considerano un alleato prezioso.
Composta principalmente da montmorillonite, la bentonite si distingue per la capacità di assorbire proteine e particelle in sospensione, contribuendo a rendere il vino non solo bello da vedere, ma anche stabile nel tempo.
Il suo utilizzo è particolarmente diffuso nella produzione di vini bianchi e rosati, più delicati e sensibili a problemi di torbidità.
Durante la preparazione, la bentonite viene mescolata con acqua calda per favorirne l'attivazione.
Dopo alcune ore, quando ha assorbito l'acqua e si è completamente dispersa, la sospensione omogenea ottenuta viene aggiunta al vino.
Qui inizia il suo lavoro: cattura proteine instabili, lieviti e altre particelle che potrebbero compromettere la limpidezza o creare sedimenti in bottiglia.
La bentonite non solo migliora l'aspetto del vino, ma lo stabilizza, prevenendo torbidità o difetti che potrebbero emergere dopo l'imbottigliamento e assicurando al consumatore un prodotto di eccellenza.
Questo risultato non è scontato: dosare la bentonite richiede attenzione, poiché un eccesso della stessa potrebbe impoverire la bevanda, riducendone gli aromi o alterandone la struttura.
Anche nei vini rossi, seppur meno frequentemente, la bentonite può essere utilizzata per correggere piccoli difetti, ma con accuratezza, per non alterare i tannini e il colore.
Pur agendo con discrezione, il suo intervento produce un risultato evidente: un vino limpido, stabile e di qualità superiore.
Economica, ecologica e naturale, la bentonite è uno di quegli elementi tecnici poco conosciuti dal grande pubblico, ma fondamentali per fare la differenza.
È un alleato silenzioso che, lavorando dietro le quinte, contribuisce a creare un calice di vino perfetto, in grado di conquistare occhi, naso e palato.
Articolo a cura di Alberto Bresesti per www.bkn.digital, Web Media Agency svizzera.