09.07.2021
Intervista ad Anna Valli
a cura di Sabrina Migani. Abbiamo il piacere di pubblicare l'intervista che ci è stata rilasciata da Anna Valli, presidente di ASSP (Associazione Svizzera dei Sommeliers Professionisti) - Regione Svizzera italiana.
Felice giornata, oggi. Sul lungolago di Lugano, ammirando il luccichio dell'acqua sotto il sole gradevole di questo pomeriggio estivo, ho il piacere di incontrare Anna, per la sua intervista.
Cara Anna, come ci si sente a essere la prima donna presidente di ASSP?
Mi fa sentire molto bene, è un onore per me rappresentare l'Associazione Svizzera dei Sommeliers Professionisti - Regione Svizzera italiana, la più estesa come numero di soci a livello nazionale.
Sono soddisfatta di questo riconoscimento che testimonia l'importante ruolo svolto dalle donne, anche perché molti ritengono ancora che quello del sommelier sia un mestiere prettamente maschile.
Ci puoi spiegare quali sono gli scopi dell'Associazione?
ASSP si pone l'obiettivo di formare al mestiere di sommelier, attraverso corsi di formazione e aggiornamenti, in modo da creare professionisti sempre più preparati. Il servizio di un sommelier porta l'eccellenza in un esercizio pubblico o in un negozio di vini e distillati, permettendogli di distinguersi dalla concorrenza.
L'Associazione accoglie volentieri anche gli appassionati, che professionalmente si occupano d'altro. Allestisce inoltre un calendario di eventi, incontri e degustazioni.
Per anni il mondo del vino sembra essere stato riservato agli uomini: oggigiorno ci sono diverse famose donne sommelier, enologhe e produttrici. Per quale motivo, secondo te?
È vero, c'è una tradizione culturale che fa credere che questo sia ancora un mondo maschile.
Qui in Ticino, da molti anni, abbiamo enologhe dai nomi illustri e viticoltrici che svolgono i lavori pesanti in vigna e in cantina; donne alle redini delle loro aziende, capaci e tenaci.
Sempre più ristoratrici, scrittrici, giornaliste, blogger e sommelier conoscono e sanno dire la loro opinione in materia di vino.
Oggi che la comunicazione, tramite il Web e i social media, è immediata, viene facilmente restituita la vera immagine delle capacità di coloro che lavorano nel mondo del vino; le donne sanno profilarsi egregiamente in questo campo: con impegno, professionalità e risultati brillanti.
Quali sono state le tappe fondamentali del tuo percorso nel mondo del vino?
Ce ne sono state diverse, come aver incontrato le colleghe Marna e Lisa e con loro aver fondato il gruppo Donne&Vino. Da 15 anni ne sono la responsabile: organizziamo incontri, visite da produttori, cene e degustazioni, tra sole donne.
Un'altra esperienza importante per me, è stata il lavoro nella vendita di vino, come consulente: ho sperimentato diverse realtà, utili alla mia crescita professionale.
Spinta da tanta curiosità e dal piacere di viaggiare, ho visitato posti meravigliosi in Svizzera e in Europa. Ho anche intrapreso un lungo viaggio con mio figlio maggiore: in Argentina, Cile e Uruguay, durante il quale ho vissuto dei momenti unici.
Ho investito molto sulla mia formazione, in Svizzera, Italia ed Inghilterra. A dire il vero, sono ancora in formazione, perché quello del vino è un mondo vasto: il bello è che non si arriva mai, il divertimento sta proprio nel percorso che si fa.
Quale formazione è necessaria per diventare sommelier professionista, e quali sono gli sbocchi lavorativi?
ASSP - Regione Svizzera italiana offre i suoi corsi professionali presso la Scuola specializzata superiore alberghiera e del turismo, a Bellinzona, e la preparazione è suddivisa in moduli.
Chi lavora nel settore, da qualche anno, può ottenere - attraverso un percorso serio e mirato - il brevetto federale, il riconoscimento più alto, rilasciato da Hotel & Gastro formation Svizzera.
Ci sono diversi sbocchi lavorativi: un sommelier può lavorare in alberghi, ristoranti, redigere la carta dei vini e gestire la cantina; consigliare il cliente, proporre un piatto adeguato al vino, dando valore e stile alla propria azienda.
Può occuparsi della vendita al dettaglio in supermercati ben assortiti o in enoteche, lavorare come consulente. Può inoltre essere il rappresentante di un'azienda vitivinicola.
Anna, tu sai che, vista la mia professione, mi interessa particolarmente la crescita personale. Quale insegnamento di vita importante ti ha permesso di conquistare, la tua esperienza di sommelier?
Ho avuto la fortuna di incontrare delle belle persone, durante le mie esperienze e i miei viaggi: dei validi modelli a cui ispirarmi. Ne ricordo due in particolare, il loro modo di essere e di comportarsi sono stati i migliori esempi per me.
Devo gli sviluppi della mia persona alle vicissitudini passate: ho imparato a contare su me stessa e a superare le situazioni difficili.
Sorrido, quando penso che nelle situazioni più complicate, il mondo del vino mi ha aiutata molto.
Grazie mille, cara Anna, ti auguro mille soddisfazioni nel ricoprire il tuo nuovo ruolo!
A cura di Sabrina Migani
Redattrice di Enogastro Info, counsellor e formatrice Ho.Re.Ca.
www.dreamagent.ch