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27.03.2025

Il fascino del servizio al guéridon

In un'epoca in cui la ristorazione corre veloce verso il minimalismo e la tecnologia, c'è un rituale che resiste con elegante ostinazione, riportandoci ai fasti della grande ospitalità: il servizio al guéridon.

Raffinato, scenografico, quasi dimenticato, questo stile di servizio è una vera arte che unisce gastronomia, savoir-faire e spettacolo.

Il termine guéridon indica un carrello su ruote, spesso in legno pregiato e con piani d'appoggio in ottone o marmo, utilizzato per preparare o rifinire i piatti direttamente al tavolo del cliente.

Non è un semplice supporto, ma un vero palcoscenico su cui il maître, con gesti precisi e teatrali, completa l'opera dello chef sotto gli occhi del commensale.

In alcuni casi, è lo stesso chef a uscire dalla cucina per completare la preparazione al tavolo, accorciando la distanza tra chi crea e chi gusta, e trasformando il servizio in un momento di racconto e relazione.

Flambé, trinciatura, sfilettatura, mantecature eseguite al momento: ogni gesto è misurato, ogni movimento parla di maestria e rispetto per il cliente.

Le crêpes Suzette che prendono fuoco in una danza di Grand Marnier e burro; il filetto al pepe verde che sfrigola nella padella di rame; il branzino servito con eleganza millimetrica: tutto contribuisce a un'esperienza multisensoriale.

Il servizio al guéridon nasce in Francia nel XIX secolo e trova la sua massima espressione nei grandi alberghi e ristoranti stellati.

In un mondo dove il tempo sembra sfuggire di mano, il guéridon ci ricorda che mangiare può ancora essere un gesto di lentezza, di attenzione, di bellezza.

Articolo a cura della Redazione.

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