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02.09.2025

Vini tiolici svizzeri: aromi in ascesa

La viticoltura svizzera sta vivendo una fase di ricerca orientata alla precisione aromatica, e i vini bianchi a forte espressione tiolica ne rappresentano una delle frontiere più affascinanti.

I tioli volatili sono composti solforati che conferiscono profumi netti e riconoscibili: pompelmo rosa, frutto della passione, agrumi tropicali e, in alcuni casi, note vegetali di bosso, simili all'odore resinoso delle foglie dell'omonimo arbusto.

Queste molecole non sono presenti come tali nell'uva: derivano da forme inodori, i cosiddetti precursori aromatici, che vengono trasformati in tioli percepibili grazie all'azione dei lieviti durante la fermentazione.

Il Vallese è oggi il principale laboratorio di questa evoluzione.

Qui il Sauvignon Blanc offre interpretazioni raffinate, dove intensità aromatica e freschezza si uniscono a una struttura precisa e verticale.

Anche la Petite Arvine, vitigno autoctono, sorprende per le sue sfumature tioliche eleganti: accenti agrumati e tropicali che ampliano la complessità del profilo senza alterarne la naturale identità minerale.

Fondamentale è il lavoro in cantina.

Raccolte mirate, fermentazioni a bassa temperatura, protezione dall'ossidazione e utilizzo di lieviti selezionati consentono di preservare e liberare i composti aromatici con equilibrio.

Non si tratta di forzature tecnologiche, ma di una gestione attenta delle potenzialità presenti nel frutto.

I vini tiolici svizzeri esprimono così una nuova dimensione: bianchi moderni, nitidi e aromaticamente definiti, che collocano la Svizzera tra i territori più interessanti d'Europa per la ricerca sui profili aromatici.

Un percorso ancora in evoluzione, destinato a ridefinire l'immagine stessa dei vini elvetici.

Articolo a cura della Redazione.

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