25.04.2016
I dati incoraggianti dei consumi mondiali di vino
In questi giorni è arrivata puntuale l'analisi congiunturale della situazione vitivinicola mondiale del 2015 realizzata dall'Oiv (Organizzazione mondiale della vite e del vino).
Dal punto di vista produttivo nel 2015 si è registrato un aumento del 2,2% rispetto all'anno precedente con un quantitativo complessivo di 274,4 milioni di ettolitri.
Se guardiamo l'andamento produttivo dal 2000 allo scorso anno, ci si accorge che ormai le oscillazioni produttive non sono state poi così ampie (una forbice tra i 257 milioni di hl ai 296 milioni di hl, ma la media negli ultimi 15 anni è stata di circa 270 milioni di hl).
E questo testimonia, come di seguito riportato, l'adeguamento della superficie vitata mondiale alle evoluzioni dei consumi. Appare infatti ormai sempre più chiara la volontà e la capacità del sistema produttivo a livello internazionale di seguire i dettami del mercato e dei consumi, e questo testimonia una decisa maggior maturità delle imprese produttive.
Una produzione, pertanto, ottenuta da un vigneto mondiale che (dati 2015) conta circa 7,5 milioni di ettari, che significa quasi 300'000 ettari in meno rispetto a 10 anni fa.
Riguardo la superficie vitata va evidenziato come i primi 5 Paesi (Spagna, Francia, Italia, Cina e Turchia) rappresentano il 50% del vigneto mondiale. L'Italia è attestata a circa 682'000 ettari ed è preceduta da Francia (786 mila ha), Cina (830 mila ha) e Spagna (1'021 mila ha).
Veniamo allora al dato a nostro parere più importante, e cioè quello dei consumi di vino. Qui, a nostro parere, le informazioni che ci arrivano da un po' di anni dall'Oiv sono incoraggianti e ci segnalano, pur senza evoluzioni straordinarie, una crescita tendenzialmente costante e con la sensazione che si stia ritornando ai valori record dei 250 milioni di hl registrati nel 2007 e 2008, il biennio che ha preceduto l'avvio di una delle crisi economiche più profonde e gravi dell'era moderna.
Nel 2015, secondo l'Oiv, abbiamo registrato un consumo mondiale di 240 milioni di hl (erano 239 l'anno precedente). Si consolida la posizione di leader nei consumi degli Usa (13% quote consumo), seguiti da Francia (11%), Germania (9%), Italia (9%), Cina (7%). Ma se andiamo a vedere le variazioni dal 2000 ad oggi, gran parte delle aree mondiali (ad eccezione dei Paesi tradizionalmente produttori in Europa) ha registrato alti incrementi di consumo.
E questo continua ad essere l'aspetto che maggiormente incoraggia il nostro settore vitivinicolo, che può ancora contare su un mondo che in gran parte di anno in anno vede accrescere l'interesse nei confronti del vino. Non a caso nel 2015 gli scambi commerciali di vino nel mondo sono cresciuti dell'1,8% in volume (104,8 milioni di hl) e di ben il 10,6% in valore (28.3 miliardi di euro).
E sul fronte export la Francia e l'Italia continuano ad essere in valore le dominatrici del mercato con una quota rispettivamente del 29% (8.2 miliardi di euro) e del 19% (5.4 miliardi di euro). Un dato che comunque ci dimostra come si debba proseguire la nostra sana rincorsa ai valori della Francia, che ancora ci distanzia di quasi 3 miliardi di euro.
Sul fronte import, invece, gli Usa sono i netti dominatori, con quasi 4.9 miliardi di euro, seguiti dal Regno Unito sempre più vicino ai 4 miliardi di euro, dalla Germania a 2.4 miliardi, la Cina a 1.8 miliardi, il Canada a 1.6 miliardi e il Giappone a 1.3 miliardi.
Fabio Piccoli
Fonte: WineMeridian