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23.06.2025

Fondo bruno, il segreto del gusto profondo

C'è qualcosa di profondamente evocativo nel profumo di un fondo bruno che sobbolle lentamente sul fuoco.

È un gesto gastronomico che diventa rituale, un atto che unisce tecnica, pazienza e rispetto per le materie prime.

In un mondo che corre veloce, il fondo bruno resiste come simbolo di una cucina che non ha fretta, che pretende tempo per restituire profondità e carattere a ogni piatto.

Considerato una delle salse madri della grande cucina europea, il fondo bruno fu codificato da Auguste Escoffier, il maestro che ha rivoluzionato l'arte culinaria moderna.

Nella sua visione, il fondo non era un semplice condimento, ma la struttura portante su cui costruire ogni grande piatto.

Ancora oggi, la sua lezione ispira cuochi che cercano profondità autentica nei sapori.

Il fondo bruno si prepara tostando al forno ossa di vitello o di manzo con carote, sedano e cipolla, poi cuocendo il tutto a lungo in acqua, vino e aromi.

Una lenta e paziente riduzione trasforma questi ingredienti semplici in una base scura, lucida, densa di umami, capace di esaltare carni, sughi e risotti con una forza quasi invisibile ma decisiva.

Anche in Svizzera, dove la cucina risente molto delle influenze francesi quanto di quelle tedesche e italiane, il fondo bruno trova spazio nei ristoranti attenti alla tradizione.

Lo si ritrova nei piatti di selvaggina nei Grigioni, nei brasati del Vallese o a sostegno delle salse nei grandi alberghi storici, custodi di un sapere che va oltre le mode.

È il silenzioso architetto del gusto.

Non cerca la scena, ma senza di lui, il palcoscenico del sapore sarebbe vuoto.

Articolo a cura della Redazione.

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